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Sviluppo del Futsal in Italia

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L'INIZIO DEL FUTSAL IN ITALIA. DAI PRIMI CIRCOLI ALL'INGRESSO IN FIGC, AI GIORNI NOSTRI.

Dopo l'epoca dei circoli romani e la nascita del primo torneo nel 1965 (la Coppa dei Canottieri ideata dal Circolo Canottieri Lazio) grazie alle intuizioni di Gustavo "Babbo" Valiani, il calcio a 5 nel 1978 vede nascere il primo tentativo federale: la Federcalcetto, in vita per poco tempo. Poi fu la volta della Fict (Federazione Italiana Calcetto) da cui derivò, in seguito ad una scissione interna, la Lic (Lega Italiana Calcetto). Dal 1978 al 1983 si giocarono così due campionati, fino al dicembre 1983 quando si concretizzò l'ingresso della disciplina all'interno della Figc(Federazione Italiana Giuoco Calcio).

In Italia si disputa un regolare campionato italiano di calcio a 5 dal 1983, curato dalla Divisione Calcio a 5 della FIGC. Tale torneo è diviso in tre serie nazionali (A, A2, B) due categorie regionali (C1 e C2) e una provinciale (Serie D). La nazionale italiana, anche se con un utilizzo di giocatori sudamericani naturalizzati, negli ultimi anni ha svolto un ruolo di primaria importanza nei tornei internazionali, laureandosi campione d' Europa nel 2003 a Caserta e nel 2014 ad Aversa, ed arrivando a disputare la finale del torneo mondiale nel 2004 a Taiwan, persa contro la Spagna. Nel 1983/84 va così in scena il primo campionato di calcio a 5, sport che fino al 1989 viene gestito dalla Figc attraverso il Comitato Nazionale Calcetto. Con la prima Assemblea Nazionale delle società di calcio a cinque, datata 5 novembre 1989, si sancisce la delega della gestione alla Lega Nazionale Dilettanti con la creazione della Divisione Calcio a Cinque. Il primo presidente fu Antonio Sbardella, dal 1989 al 1992, a cui fece seguito fino al 1997 l'Avv. Marcello de Luca Tamajo e, dal 1997 ad oggi, l'Ing. Fabrizio Tonelli, il primo presidente ad essere eletto direttamente dalle società. Dalla stagione 1983/84 all'89/90 il campionato di serie A viene disputato con la formula di una fase interregionale a gironi eliminatori, con una poule scudetto in sede unica. I primi due scudetti (1984 e 1985), giocati rispettivamente sul Centrale del Foro Italico di Roma e nella Repubblica di San Marino, vanno alla Roma Barilla presieduta da Ettore Viola (figlio di Dino, allora presidente della A.S. Roma calcio). Nell'1985/86 la Roma Barilla deve però arrendersi all'Ortana Griphus, società formata da molti atleti l'anno prima in giallorosso. L'anno successivo è invece proprio l'Ortana a dover cedere in finale il titolo italiano al Marino Calcetto, che trionfa nella poule di Palermo. Nel '91/92 la serie A passa a 18 squadre. La Roma RCB resta fuori dalle finali dopo uno spareggio con il Torrino. In finale vanno BNL Calcetto ed Ericsson Sielte, con la vittoria dei bancari di Piero Gialli ai supplementari di gara-3, dopo le prime due decise dai calci d rigore. Nel '92/93 è invece la volta del Torrino Sporting Club di Alessandro Nuccorini, futuro tecnico dell'Italia, che strappa il tricolore dalle maglie della BNL, difendendolo nella finale bis anche nel '93/94. Il riscatto per la BNL arriva nelle due stagioni successive, quando sempre al Foro Italico i bancari superano in entrambi le occasioni gli storici rivali del Torrino. Nel 96/97 la BNL centra il suo quarto scudetto, superando questa volta in finale la rivelazione Milano C/5. L’ottimo risultato dei meneghini è per il calcio a 5 il primo grande segnale di diffusione nazionale. Dalla stagione successiva la formula dei campionati cambia, con l'introduzione dei playoff scudetto al posto della poule. Vince laLazio di Agenore Maurizi, che alla sua prima esperienza da tecnico centra anche la Coppa Italia. Nel 2001/02 prende corpo definitivamente il "modello Prato". La società toscana centra il double scudetto-Coppa Italia sotto la guida tecnica dello spagnolo Jesús Velasco. Ma per i toscani è solo l'inizio di un percorso che li porterà a vincere lo scudetto nel 2002/03 e la Coppa Italia nel 2003/04, con una media spettatori che oscilla puntualmente tra i 1500 ed i 2500 a gara. Nel 2003/04 nasce il primo campionato italiano di calcio a cinque titolato da un partner: l’Enel. Il progetto è di più ampio respiro che una semplice sponsorizzazione perché nell’accordo si punta molto al Fair Play con il progetto “Lealtà nello Sport”. L’Arzignano, formazione veneta nelle cui fila milita il giocatore più forte del mondo del 2003,Adriano Foglia, vince lo scudetto sia nella massima serie che con la formazione giovanile dell’Under 21. La stagione 2006/2007 segna l’inizio dell’egemonia della Luparense nel calcio a cinque italiano. La società del presidente Zarattini, che dodici mesi prima aveva portato in Veneto il “mago” Jesus Velasco e i nazionali azzurri Grana e Feller, domina la regular season, infliggendo distacchi abissali a tutte le altre: la Lazio Nepi chiude il girone di ritorno con 9 punti di ritardo dai Lupi, il Montesilvano con 13 e l'Arzignano Grifo con 16. Nei playoff il Bisceglie, ripescato e in grado di contendere fino all’ultimo turno la quarta posizione all'Arzignano, si arrende dopo i tempi supplementari di gara-2 alla Marca Trevigiana: i veneti diventano la prima squadra di A2 nella storia dei playoff a qualificarsi al secondo turno. Passano il turno anche la Roma contro i freschi vincitori della A2 del Pro Scicli, il Perugia e il Pescara che estromettono nell’ordine l'Augusta e il Napoli. Tre dei quattro accoppiamenti nei quarti di finale rispettano i pronostici della vigilia: Luparense, Lazio e Montesilvano hanno rispettivamente la meglio su Perugia, Pescara e Roma. La sorpresa è ancora una volta targata Marca Trevigiana, malgrado la sconfitta casalinga in gara-1 contro il più quotato Arzignano. I bianconeri riescono nell’impresa di battere due volte i campioni d'Italia in carica al PalaTezze (6-3 gara-2, 4-1 in gara-3) e conquistano una sorprendente semifinale. L’avventura della Marca termina al cospetto della Luparense, che sbanca 7-3 Ponzano e pareggia 4-4 a San Martino di Lupari; l’altra semifinale corre sul filo dell’equilibrio, con tre pareggi consecutivi tra Montesilvano e Lazio Nepi. Alla fine la spuntano i laziali di Maurizi ai rigori. Lo scudetto se lo contendono dunque, per il secondo anno consecutivo, una rappresentante del Lazio e una del Veneto: è la Luparense a succedere nell’albo d’oro all’Arzignano. I Lupi bloccano sull’1-1 la Lazio a Colleferro in gara-1 (reti di Moreira e Grana), nel ritorno i ragazzi di Velasco trionfano 4-2 e, dopo aver conquistato l'anno precedente la Coppa Italia, si cuciono sul petto il tricolore. L’anno successivo la Luparense fa addirittura meglio, infilando il treble (Supercoppa italiana, Coppa Italia e secondo scudetto consecutivo). In campionato i veneti conquistano ancora una volta d’autorità il primo posto al termine della stagione regolare, precedendo di 6 punti il Montesilvano, di 18 il TFL Arzignano e addirittura di 23 la Lazio Colleferro. Nei playoff la corazzata di Velasco deve vedersela con il Pro Scicli, che nel turno preliminare elimina il Bisceglie di Capurso. I campioni d’Italia conquistano due successi, 5-1 e 5-3, e accedono in semifinale, come Lazio, Arzignano Grifo e Napoli, che hanno la meglio rispettivamente su Marca Trevigiana, CLT Terni e Montesilvano. A contendersi l’accesso alla finalissima sono Luparense e Lazio da una parte – riedizione della semifinale dell’anno precedente – e Arzignano e Napoli dall’altra. I Lupi si impongono sia in gara-1 (4-0) sia in gara-2 (4-3) e volano in finale, il TFL Arzignano piega l’ottimo Napoli gestendo in gara-2, conclusa sul 3-3, il successo ottenuto in trasferta (5-3) nella sfida d’apertura. Lo scudetto è dunque un affare riservato al Veneto e la Luparense ottiene il bis sfoderando due prestazioni quasi perfette: i Lupi di Velasco trionfano 6-2 sia al PalaTezze sia a San Martino di Lupari. L’era del post-Velasco, iniziata in panchina con lo spagnolo Fernandez e conclusa con il connazionale Sito Rivera, vede la Luparense chiudere al terzo posto la stagione regolare, alle spalle della Marca Futsal – protagonista di un sontuoso mercato che ha visto gli arrivi di Bertoni, Feller, Jonas e a dicembre di Grana, Marcio e Amoroso – e delMontesilvano. Nei playoff i campioni d’Italia superano faticosamente ai quarti, solo dopo i rigori in gara-3, il Napoli Vesevo (sorprendente finalista della Final Eight di Coppa Italia), ma nel turno successivo si arrendono alMontesilvano di Colini, che vendica così la finale scudetto dell’anno precedente. I Lupi, forse anche stanchi per l’enorme sforzo profuso per centrare la Final Four di UEFA Futsal Cup, si impongono 3-1 in casa, ma nelle successive due sfide al PalaRoma vengono battuti prima 6-1 e poi 2-0. Il predominio della Marca nella stagione regolare, conquistato con il successo in Coppa Italia, inizia a sgretolarsi nei play-off. I veneti di Ramiro Diaz eliminano ai quarti il Kaos Futsal con due successi di misura 3-2, in semifinale pareggiano tutte e tre le sfide con il sorprendente Bisceglie di Capurso (5-5, 3-3, 3-3) ma in gara-3 riescono a spuntarla 5-3 ai supplementari, con i guizzi di Marcio e Bertoni. La finale oppone dunque il Montesilvano alla Marca, con i favori del pronostico tutti per i veneti che possono giocare le due sfide decisive a Montebelluna davanti al pubblico amico. Montesilvano vince 3-1 in Abruzzo trascinato dalla doppietta di Borruto, dopo il botta e risposta tra Garcias e Duarte; il 4-1 della Marca in gara-2 (doppio Bertoni, Coco e Grana, dopo il momentaneo pareggio di Junior) rende necessaria la bella. La Marca va in vantaggio dopo 10 minuti con De Nichile, ma il Montesilvano sfodera la prestazione della vita e porta a casa lo scudetto imponendosi con un roboante 6-1: il “Cobra” Borruto, MVP delle finali, va a segno tre volte, la festa è completata dalla doppietta di Garcias e dal guizzo di capitan Forte. La prima volta della Marca Futsal: la stagione 2010/2011 si chiude allo stesso modo in cui si era aperta, con i trevigiani in festa. Dalla Supercoppa Italiana, vinta a Montesilvano, allo scudetto, conquistato a nove mesi e pochi chilometri di distanza, a Pescara: in mezzo, una cavalcata all'insegna dei record. Venti vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta nella regular season, a Bisceglie, con il primo posto già matematico: al comando di quella che si è dimostrata un’autentica corazzata, il portoghese Tiago Polido, tornato in Italia dopo la doppietta campionato-coppa con il Nacional Zagabria (Croazia). Pochi problemi, per la Marca, anche nei quarti di finale dei playoff, contro la sorpresa Promomedia Sport Five Putignano: tredici gol in due partite alla matricola pugliese (al primo anno di Serie A), e un biglietto per la semifinale più attesa, quella contro la Daf Chemi Montesilvano. Quella squadra che un anno prima, proprio a Montebelluna, aveva spezzato i sogni scudetto del club veneto, e che da pochi giorni ha conquistato la UEFA Futsal Cup, ad Almaty (Kazakistan). Eccola, l’altra splendida novità di questa stagione: il primo trionfo di una squadra italiana nella competizione per club più importante del futsal continentale, anch’esso nato a settembre, con il Main Round giocato proprio nella città abruzzese, e cresciuto a novembre con l’Elite Round di Ekaterinburg, in Siberia, prima delle due vittorie a cavallo tra aprile e maggio contro Benfica e Sporting Lisbona, e del rientro trionfale in Italia, con la Coppa che ha fatto il giro di tutti gli eventi organizzati dalla Divisione Calcio a Cinque, pronta per essere mostrata con orgoglio dal presidente Antonio Iervolino. Ma in campionato è un’altra storia: al PalaRoma finisce 0-0, verdetto rimandato a gara-2. Addirittura cinque gol nel primo tempo, tre per la Marca, due per il Montesilvano, che pareggia in apertura di ripresa con Borruto. Con il 3-3 si andrebbe alla “bella”, ma Wilhelm e Bertoni fanno esplodere il PalaMazzalovo, regalando al club di Massimo Bello la seconda finale consecutiva e togliendo il tricolore dalle maglie della Daf. Da un’abruzzese all’altra, dal Montesilvano alla Ponzio Pescara, perchè dall’altra parte del tabellone c’è una mina vagante che continua a mietere vittime: dopo aver eliminato la Lazio nei quarti di finale, la squadra di Mario Patriarca fa il colpaccio anche a Bassano, sede delle gare interne dei playoff dell’Alter Ego Luparense, campione d’Italia tra il 2007 e il 2009 e costretta per la seconda stagione di fila ad abdicare in semifinale. 2-2 al PalaRigopiano, 4-3 per la Ponzio al PalaInfoPlus, e prima storica finale per la società di Guido D'Angelantonio. Per la prima volta, la sfida decisiva per lo scudetto si gioca al meglio delle cinque gare: si parte con gara-1 e gara-2 a Bassano, nell’impianto scelto anche dalla Marca per disputare le gare che valgono la gloria. Il copione è lo stesso: Patriarca va in vantaggio, Polido (squalificato per le prime tre finali dopo i fatti del post Marca-Montesilvano) vince. 4-3 in gara-1, 2-1 in gara-2, con tre gol di Duarte, che chiuderà i playoff da capocannoniere, a quota otto. Il duello si sposta al Pala Giovanni Paolo II di Pescara, con oltre 2500 tifosi pronti a spingere la Ponzioverso un’impresa che riesce a metà. I gol di PC e Velazquez allungano la serie, portandola alla quarta partita, dove lo strapotere della Marca produce un 7-1 senza appello. Decidono le doppiette di Patias (al secondo scudetto di fila, dopo quello vinto un anno fa con il Montesilvano) e Bertoni, a cui si aggiungono i gol di Jonas, Nora e Feller. Pescara e il suo pubblico si alzano in piedi e applaudono la Marca Futsal, campione d’Italia. Tre anni dopo, riecco l’Alter Ego Luparense campione d’Italia. Lo scudetto resta in Veneto, ma passa da Castelfranco Veneto a San Martino di Lupari: la squadra di Fernandez torna sul trono dopo il ”triplete” conquistato tra il 2007 al 2009 con lo spagnolo Velasco in panchina. E’ un altro spagnolo, Julio Fernandez, a riportare il club del presidente Zarattini alla conquista del titolo, che premia la squadra più continua della stagione, nonostante una leadership messa seriamente in discussione nei playoff. Nella regular season, la Luparense è sempre al comando: inizia con un pareggio (4-4) in casa del Kaos Futsal, ma in tutto il girone di andata perde soltanto altri tre punti (il 20 novembre, in casa con la Ponzio Pescara), vincendo anche in casa di Montesilvano, Lazio, Marca eAsti e consolidando il titolo di campione d'inverno. Dietro, intanto, è grande bagarre per la qualificazione alla Final Eight, con il Bisceglie che batte il Pescara nello scontro diretto dell’ultima giornata e si qualifica per la Coppa Italia, così come Luparense, Marca, Lazio, Asti Acqua Eva, Promomedia Sport Five Putignano, Montesilvano e Acqua&Sapone Fiderma. Nel girone di ritorno, si delinea la griglia dei playoff e dei playout: nella lotta allo scudetto, il Pescara (protagonista di una grande rimonta) prende il posto del Bisceglie, con Franco Gomme Venezia e Finplanet Fiumicino a giocarsi la salvezza (saranno i veneti a rimanere in A dopo i playout) e Kaos Futsal e Augusta retrocesse in A2. In mezzo, la Final Eight di Coppa Italia vinta dall’Asti Acqua Eva proprio ai danni della Luparense e il terzo posto della Marca Futsal alla Final Four di UEFA Futsal Cup a Lleida, in Spagna. A maggio, inizia lo spettacolo dei playoff: i verdetti dei quarti di finale rispecchiano la griglia di ingresso alla post season, con Marca, Lazio e Montesilvano che chiudono in due gare le serie contro Acqua&Sapone, Asti e Pescara. Alla Luparense, invece, servono tre partite per avere la meglio del Putignano, dopo la sconfitta in gara-1 a Martina Franca. In semifinale, due pareggi in gara-1, con Lazio e Marca da una parte e Montesilvano e Luparensedall’altra a dividersi la posta; le serie si spostano in Veneto, con i trevigiani campioni d’Italia che chiudono in gara-2, mentre il secondo 2-2 tra Lupi e abruzzesi porta la sfida alla “bella”, dove la Luparense vince 5-2 e raggiunge i “cugini” in un derby che promette scintille. E scintille saranno: tutta la serie di finale si gioca al PalaInfoplus di Bassano del Grappa, davanti al pubblico delle grandissime occasioni. Parte meglio la Marca, che in gara-1 va sotto ma rimonta con il gol di Wilhelm e la doppietta di Foglia e vince 3-1. Gara-2 sembra la fotocopia dei primi 40’, con la squadra di Polido avanti 3-1: la rimonta della Luparense, che porta la firma di Canal e Honorio, manda le squadre ai rigori, dove la precisione dei Lupi e le parate di Putano pareggiano la serie. Finisce ai calci di rigore anche gara-3, ma stavolta è la Marca a imporsi, dopo un altro 3-3 al termine dei tempi regolamentari e dopo un’altra rimonta, ancora da 1-3 a 3-3, portata a termine dai bianconeri. Gara-4 segna il primo match point per il bis tricolore della Marca ma, dopo il doppio vantaggio dei trevigiani, la Luparense vince 4-2 e rimanda il verdetto a gara-5. Dove la freschezza dei Lupi fa la differenza: sabato 16 giugno non c’è storia, con il 5-1 firmato da Honorio, Fortino, Vampeta (doppietta) e Canal. Stavolta, la finale scudetto tutta veneta dà ragione alla Marca Futsal. I trevigiani si “vendicano” della sconfitta dell’anno precedente e si aggiudicano il 30° tricolore della storia del calcio a 5 italiano. Per l’ottava volta negli ultimi dieci anni, il titolo resta in Veneto e, dopo due anni, torna sulle maglie dei trevigiani, che lo avevano vinto nel 2011 ai danni del Pescara e ceduto nel 2012 ai “cugini” dell’Alter Ego Luparense. Un trionfo inaspettato, stando almeno a quanto accaduto nella prima metà della stagione: prima le dimissioni del tecnico Tiago Polido, a poche ore dal debutto a Pescara, poi l’esonero  a inizio 2013 di Sylvio Rocha, arrivato quando sembrava a rischio addirittura la partecipazione della Marca alla Final Eight di Coppa Italia. La svolta, con Julio Fernandez in panchina: lo spagnolo, proprio lui, che con questo scudetto è diventato l’unico tecnico a laurearsi campione d’Italia per due anni di fila con due squadre diverse. La stagione della Marca cambia radicalmente, nonostante il clamoroso 0-7 nella semifinale di Coppa Italia subito per mano della Cogianco Genzano: la Coppa, quest’anno giocata a Pescara dopo tre anni al PalaFabris, dà ragione alla Luparense (che a dicembre, ai rigori, aveva fatto sua anche la Supercoppa ai danni dell’Asti), in finale proprio sulla Cogianco Genzano, ma il sogno di Fulvio Colini di realizzare una storica tripletta si infrangerà in finale. Nel girone di ritorno, si delinea la griglia dei playoff con una sola novità rispetto al tabellone della Final Eight di Coppa Italia: fuori il Montesilvano, che a Pescara aveva inflitto l’unica sconfitta a un Asti che sembrava imbattibile, e dentro il Kaos Futsal di Leopoldo Capurso, protagonista di una grande seconda metà di stagione. RetrocedonoSport Five Putignano e AGSM Verona al termine della regular season, “accompagnate” in A2 dal Franco Gomme Venezia, che cede nei playout al Napoli. Nei quarti di finale dei playoff, passano soltanto due delle teste di serie: l’Asti, che si sbarazza del Pescara in due partite, e la Luparense, che fa lo stesso con il Kaos. Fuori, invece, entrambe le laziali: la Lazio, terza, dopo aver riequilibrato la serie in gara-2, cede in casa (3-6) all’Acqua&Sapone Fiderma, mentre la Cogianco Genzano (che aveva chiuso al quarto posto) viene eliminata dalla Marca. Due pareggi in gara-1 delle semifinali: 4-4 tra Acqua&Sapone e Luparense, 2-2 tra Marca e Asti. Ma se i campioni in carica, al PalaBruel di Bassano, fanno valere il fattore campo vincendo 3-0 sugli abruzzesi di Bellarte e conquistando la finale, la Marca fa il colpaccio al Pala San Quirico, lascia l’Asti a mani vuote e per il quarto anno di fila va a giocarsi lo scudetto. Rispetto a 12 mesi prima, la serie non si gioca tutta nello stesso palazzetto, ma in due impianti diversi: laLuparense sceglie Bassano, ma paga la stanchezza per i tanti impegni, UEFA Futsal Cup compresa: i Lupi non sfruttano il vantaggio del fattore campo, e perdono 3-2 la prima partita della serie (di Bertoni, Jonas e Nora le reti della Marca). Il duello si sposta alla Zoppas Arena di Conegliano, sede scelta dal club bianconero per le proprie sfide casalinghe: la Marca chiude in tre partite, vincendo 5-3 la seconda gara e ancora 3-2 la terza, con il calcio di rigore realizzato da Jonas  a 1’47’’ che fa esplodere la festa. A sorpresa, ma meritata.

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Fonte: divisionecalcioa5.it